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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Viaggio nella Storia Contemporanea è a cura del giornalista e scrittore Franco Fracassi che commenta con Beatrice Silenzi fatti e personaggi degli ultimi 120 anni.

In questo appuntamento c’è l’occasione per tornare a parlare dello sbarco sulla Luna del 1969 degli americani, partendo dal nuovo libro di Fracassi, scritto con Keir Bowman (prefazione del regista e fotografo Massimo Mazzucco).

Il 7 febbraio di quest’anno la Nasa ha annunciato di non essere ancora in grado di inviare astronauti sulla Luna a causa dell’inadeguatezza delle tute spaziali in dotazione, mentre in primavera sono state lanciate ben sei missioni (senza equipaggio) da parte di sei enti spaziali differenti: Usa, Europa, Russia, India, Cina e Giappone.

Solo quello cinese è riuscito ad allunare sano e funzionante e il 2 giugno il direttore dell’Ente spaziale cinese ha annunciato ufficialmente che il robot sbarcato sul satellite aveva visitato il sito dove tra il 1969 e il 1972 sono atterrate diverse missioni Apollo, ebbene nessun elemento che avrebbe potuto far pensare alla presenza passata di una missione lunare in quel luogo è stato rintracciato.

In “1969: A Moon Odyssey” si legge un’inchiesta e una ricostruzione storica della corsa allo spazio tra URSS e USA e si spiegano i motivi che portano il Presidente Kennedy ad annunciare la missione e quelli che portano i russi a rinunciarvi.

All’epoca Mosca assecondava la versione dei fatti statunitense, ma anni dopo ha smesso di farlo e nel libro si leggono anche le tante testimonianze di cosmonauti e di alti funzionari e direttori dell’ente spaziale russo che spiegano come quello dell’allunaggio è stato il più grande bluff mediatico della storia.

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