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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.
L’era della digitalizzazione fa un nuovo passo in avanti e va a toccare quei documenti che, da sempre, sono cartacei.
E così, anche la patente di guida diventa digitale e disponibile a partire dalla prossima estate, seguendo lo stesso modo di utilizzo del Green Pass.
La patente digitale infatti, dalla prossima estate, sarà contenuta nell’app IO – della Pubblica Amministrazione – che, per essere utilizzata al meglio, necessita anche dello SPID o dell’idendità digitale.
Gli incaricati stanno ora vagliando l’opportunità di inserire la patente anche nei tradizionali portafogli digitali, mentre il conducente potrà mostrare alle forze dell’ordine la patente direttamente dallo smartphone, con un semplice QR Code.
“Chi vorrà potrà averla cartacea” dichiara Alfredo Boenzi, Segretario Nazionale Autoscuole, rendendo felici tutti coloro che non hanno dimestichezza con la tecnologia o non vogliono usare l’App (ma fino a quando?), inoltre “le modalità di rinnovo e gestione non varieranno rispetto alle attuali”.
Il progetto della digitalizzazione della patente, voluto dalla Commissione europea, riguarda tutti i paesi dell’UE e ha l’obiettivo di rendere più agili e moderne le procedure di emissione e controllo dei documenti necessari per la guida.
Altro punto di discussione è il leasing sociale, ovvero un noleggio a lungo termine per famiglie e privati, che punta a favorire – così viene detto dal governo – la transizione ad una mobilità “più sostenibile e responsabile, a vantaggio dell’ambiente e della salute pubblica” .
Le famiglie italiane con reddito basso possono accedere a una nuova forma di sostegno per cambiare la loro vecchia auto. Attraverso il contributo statale – che mira a rinnovare il parco macchine circolante – si potrà possedere un nuovo veicolo ecologico: una vettura termica, ibrida o elettrica.
La proposta arriva dall’ACI – ispirata al modello francese – che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha deciso di inserire nel piano incentivi, in via sperimentale, per dare una concreta possibilità alle famiglie economicamente più disagiate.
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