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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a cura di David Romano, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipenenza e perché sia così dannosa.

Il fenomeno “doping” è un problema molto serio che riguarda non solo l’etica sportiva, ma anche la salute pubblica.
“Costituiscono doping la somministrazione o l´assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. Così recita l’art. 1 della L.n.376/2000, che disciplina in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive.

Il doping è dunque un reato penale, punito fino a tre anni di reclusione.

Solo in presenza di condizioni patologiche dell’atleta – documentate e certificate – è consentito un trattamento specifico con sostanze vietate ed il controllo anti-doping vero e proprio sulle competizioni spetta ad alcuni laboratori accreditati dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO).

Doping sono gli anabolizzanti (steroidi), ormoni, stimolanti, integratori, farmaci (la cui somministrazione a persone non malate è sempre pericolosa in quanto priva di finalità terapeutica). Tra questi vi è la Eritropoietina (EPO) diffusa tra ciclisti e maratoneti, costretti a prestazioni atletiche di lunga durata.

Nella pratica sportiva, l’utilizzo di steroidi anabolizzanti accresce lo sviluppo muscolare, potenziando la forza fisica e la resistenza allo sforzo.
Gli effetti negativi includono comportamenti psicotici, irsutismo per le donne e ginecomastia per gli uomini.
Altri effetti negativi comprendono disturbi cardiovascolari fino ad aritmie anche mortali e veri e propri disturbi neurologici e psichiatrici.

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