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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Il Punto di Vista è a cura del giornalista e scrittore Massimo – Max – Del Papa – che commenta con Beatrice Silenzi – i fatti del momento.
Italiani brava gente? Non è mai stato vero per Del Papa. Il terrorismo italiano è sempre stato tra i più feroci, la mafia che “si modernizza” resta abbarbicata ai suoi rituali briganteschi.
I nostri figli sono zombi capace di trucidare fidanzate e famiglia, affondando nell’analfabetismo psicanalitico, giustificati da genitori incapaci.
Connazionali che hanno subito una mutazione genetica, che hanno imparato a girare senza problemi come i tossici o quelli del grande fratello e le donne in pedissequa emulazione della pornografia televisiva. Una di queste si esibisce sul social “onlyfans”, dichiara sdegnata che “quando una è figa non le serve la cultura” e ha lanciato una raccolta per pagarsi le tette rifatte e subito ha guadagnato 15 mila euro.
E poi c’è Milano e lo stadio di San Siro è in mano a formazioni di ndrangheta che usano la malavita comune come manovalanza e fanno affari con i cantanti negati, pietosamente spacciati per “rappers” che ritroveremo tutti al prossimo festival di Sanremo del bravo Carlo Conti.
Questa “brava gente” che sembra essere una razza in via d’estinzione (e che riappare magicamente soltanto negli autogrill!) è composta di italiani in transito che parlano un linguaggio criptico e incomprensibile che non è più nemmeno il pidgin pubblicitario anni Ottanta.
Un linguaggio afasico, con formule senza senso e mimiche penose, come il “fare le virgolette” alzando le mani per mostrare le dita che si agitano come artigli di topo: stanno ad indicare “non so cosa sto dicendo, allora faccio il mimo”.
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