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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a qui con David Romano, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipendenza e perché sia così dannosa.

La chirurgia estetica aiuta a migliorare la propria immagine o a riportare indietro l’orologio di qualche anno, ma secondo nuove ricerche è emerso che, soprattutto negli ultimi due anni, nel post pandemia, per i ritocchi estetici sono diventati “roba da uomini” che hanno speso in questo settore il 28 per cento in più rispetto alle donne e tra questi il 12 per cento ha fatto addirittura ricorso ad un prestito per sostenere la spesa.

Sono soprattutto i giovani a ricorrere all’intervento nella fascia tra 25 ed i 34 anni. Gli interventi più diffusi riguargdano l’odontoiatria estetica, la depilazione laser definitiva, il filler con acido ialuronico e la rinoplastica, ma non mancano alcune specificità come il trapianto dei capelli. 

La chirurgia estetica maschile (come quella femminile) è spesso motivata da più desideri: come migliorare l’aspetto fisico, contrastare i segni dell’invecchiamento, aumentare la fiducia in sé stessi, correggere difetti e imperfezioni che non fanno vivere bene.

Secondo l’indagine, negli ultimi 2 anni la spesa media sostenuta da uomini che si sono sottoposti a un intervento di natura estetica è oltre a 3.200 euro, rispetto al budget femminile che è di 2.500 euro.
La propensione a chiedere un prestito per farlo  aumenta tra gli uomini, con un più 12 per cento e preferibilmente all’estero: sia per avere maggiore privacy, sia perché in altri Paesi, gli interventi sono più economici, soprattutto in Albania. 

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