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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a qui con David Romano, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipendenza e perché sia così dannosa.

Nell’era dei social media e delle interazioni digitali, cambiano anche le modalità delle relazioni che determinano comportamenti sconcertanti e lasciano chi li subisce con più domande che risposte.

Abbiamo già parlato di ghosting che si ha quando, in una relazione, uno dei due si sottrae all’improvviso, interrompendo ogni contatto e diventando irraggiungibile.
Chi fa ghosting sparisce, eliminando qualsiasi forma di comunicazione e lasciando l’altro “abbandonato”. 

Il No Contact è agito dalla vittima di ghosting: è un meccanismo di difesa che
porta la persona a bloccare ed eliminare qualsiasi possibilità di dialogo o contatto con chi le ha fatto del male.

Dare o non dare una seconda possibilità a chi torna? Anche se è l’altra persona a commettere zombieing, alla fine però è chi lo subisce che deve fare una scelta che è personale, valutando il peso della relazione stessa: accettare o non accettare questo ritorno?

Altre modalità sono l’orbiting che è propria di chi sparisce fisicamente, ma continua a “orbitare” nella vita dell’altro, a seguirlo sui canali social, spiandolo, guardando stories e post, mettendo like, ma, di fatto, rifiutandosi di avere una comunicazione diretta.

Lo zombieing trae ispirazione direttamente dal mondo dei film horror e delle serie TV, dove gli zombie risorgono dalla morte per tornare a vagare tra i vivi.
Qualcuno che abbiamo dato per perso che dopo settimane o mesi di silenzio, riappare magicamente nella tua vita come se nulla fosse accaduto!!

Cosa fare?
Roprovare o dirsi addio. E’ importante dare un significato al tempo trascorso tra abbandono e ritorno, perché c’è stata sofferenza che va rispettata e non dimenticata. 

Nel breadcrumbing la persona che attua il comportamento tossico, non sparisce del tutto come nel ghosting, ma assume comportamenti ambigui che, da un lato non alimentano alcuna progettualità di coppia e, dall’altro, alimentando aspettative nell’altro che spera ce ne sia la possibilità.

Infine, nel benching. si lascia l’altro “in sospeso”nel caso possa in qualche modo “servire” in un secondo momento.

Per approfondire

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