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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

Dopo il suo arresto in un McDonald’s della Pennsylvania, (USA) emergono informazioni che riguardano Luigi Mangione, incriminato per l’omicidio dell’amministratore delegato di United HealthCare, Brian Thompson.
È un italoamericano di una famiglia benestante del Maryland, che all’improvviso ha interrotto i rapporti con parenti e amici per diventare un fan della rivoluzione anti-tecnologica e anti-capitalista come Unabomber.

Un antieroe, un castigatore delle corporation, in particolare le grandi società di assicurazione statunitensi, come afferma nel documento che la polizia gli ha trovato addosso al momento dell’arresto.

“Questi parassiti se la sono cercata, mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”, dice Luigi Mangione.
Le dichiarazioni della famiglia sono ovvie “La nostra famiglia è scioccata e devastata dall’arresto di Luigi, preghiamo per la famiglia di Brian Thompson e chiediamo di pregare per tutte le persone coinvolte”.

Una gioventù dorata: ha frequentato la prestigiosa Gilman School dove si è diplomato nel 2016 e poi il passaggio alla Penn University, il trasferimento a Honolulu dove lavorava, afflitto da dolori cronici alla schiena.
Dall’inizio del 2024, è sparito dai radar, ma sui social media per amanti dei libri, ha fatto la recensione di un libro che contiene il manifesto di Ted Kaczynski, alias Unabomber – matematico diventato terrorista anarchico che per anni ha terrorizzato l’America con i suoi pacchi esplosivi.

“Quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono, la violenza è necessaria per sopravvivere, possono non piacere i metodi, ma per vedere queste cose dalla sua prospettiva non è terrorismo, è guerra e rivoluzione”.

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