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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Pillole di ExtraMondo è a cura del blogger Enrico Pietra qui in un’intervista con Paola Amadesi.

Da agosto a fine ottobre è stata installata presso la Cappella di San Pietro a Lucerna, in Svizzera – chiesa più antica della città – l’installazione artistica sperimentale “Deus in Machina”. 
Uno schermo verticale, posizionato dentro un confessionale, dal lato del sacerdote, con la figura visibile di Gesù è l’ultima novità di una Chiesa vicina all’Intelligenza Artificiale.

L’avatar di Gesù è stato costruito grazie alla collaborazione del Centro di Realtà Immersive e della Facoltà di Teologia Pastorale dell’Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna.
I visitatori hanno avuto per tre mesi, l’opportunità di dialogare con un’IA e ricevere risposte basate sul Nuovo Testamento.

Si tratta dell’ennesima incursione della tecnologia nella sfera religiosa: ma qual è lo scopo? È da considerarsi solo un esperimento sociale o potrebbe rappresentare l’ennesimo delirio transumanista con una tendenza alla scissione dell’uomo che deve essere allontanato dalla sua parte spirituale?

Il sacerdote Don Luciano Condina esamina la situazione in modo approfindito.

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