BRYAN JOHNSON ALLA RICERCA DELL’IMMORTALITÀ

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

È l’imprenditore statunitense Bryan Johnson, il protagonista di questo appuntamento sulla scia di un docufilm su Netflix, in cui mostra i passaggi di un regime quotidiano, a cui si sottopone da anniche sia in grado di allungargli la vita. 

La sua folle dieta supera le cento pillole al giorno, mentre ogni momento della giornata viene rigorosamente programmato ed ogni funzione dell’organismo monitorata.
Un’esistenza scandita in modo maniacale, con un solo obiettivo: tentare di ritardare l’invecchiamento e prolungare il più possibile la vita.

La sua storia è raccontata in “Don’t Die – The Man Who Wants To Live Forever”. 
Na to nel 1977, originario dello Utah, ex mormone, Johnson è noto per essere stato il proprietario di Braintree Venmo, società specializzata in sistemi di pagamento digitali, venduta nel 2013 a Paypal per 800 milioni di dollari.

Da alcuni anni, soldi ed energie sono concentrati sul progetto Blueprint, che Johnson testa personalmente, sottoponendosi a uno stile di vita ascetico, dal costo di due milioni di dollari l’anno.

La dieta vegetale lo induce in uno stato di costante restrizione calorica: la sveglia suona alle 4.30 e i pasti che si concede sono consumati nel corso della mattinata, con la cena che viene servita intorno alle 11. Mangia broccoli bolliti, cavolfiore, funghi e aglio oppure, in alternativa, un pudding realizzato con semi di chia, noci di macadamia e bacche.

A ciò si aggiungono una totale astinenza dalle bevande alcoliche e sessioni di allenamento fisico e alcune attività meno convenzionali, come docce solari e l’uso di un dispositivo elettromagnetico che lo aiuta a rafforzare il pavimento pelvico.
Anche il sesso – quando lo fa – è programmato, per non interferire con la routine del sonno.

Certo, ogni persona ha un corredo genetico, che pone dei limiti all’aspettativa di vita ed infatti vi sono persone che sono invecchiate sorprendentemente bene e hanno vissuto per oltre cento anni, senza seguire pratiche stringenti come quelle di Johnson.