La Scrittrice, Germana Leoni ripercorre, nell’intervistata realizzata da Beatrice Silenzi – Giornalista – la storia del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, attivista australiano, da diversi anni al centro di un’epopea giudiziaria senza fine.
Con il libro si vuole dare voce all’uomo a cui è stata tolta, a un programmatore, un giornalista e un editore australiano.
A Julian Assange, l’anima di WikiLeaks: insurrezione mediatica, una reazione alla narcotizzante omogeneità della stampa mainstream che da decenni ci impone una totale uniformità di vedute.
Ci impone di accettare i piani di promozione di un ordine egemonico planetario un programma che non suscita la passione popolare.
E sembrava riuscirci fino all’arrivo di Julian Assange, il giornalista che non vende propaganda. Vende documenti e fatti. “Niente è come sembra”, il “cattivo” non è tanto cattivo. ed il “buono” non è poi tanto buono e la storia non può essere raccontata in bianco e nero.
Manipolazione dell’informazione è capillare al punto da farvi digerire la legittimità di una repressione diretta non più verso colui che commette un crimine, ma verso colui che lo denuncia.
La lotta di Assange non è solo una lotta per contrapporre la verità alla bugia e la trasparenza alla segretezza. E nemmeno solo una battaglia per la libertà di stampa e di espressione.
La sua è una lotta per la sopravvivenza della stessa democrazia. È quindi una lotta per tutti noi.
Costretto ad un lungo e forzato esilio di alcuni anni, presso l’Ambasciata dell’Ecuador, dal 2019 è stato posto in stato di arresto nel Regno Unito, presso il carcere di Belmarsh.
E’ di questa settimana la notizia che la corte di giustizia inglese abbia negato la sua estradizione – richiesta dagli stati Uniti – a causa di gravi motivi di salute, che lo stanno minando nel fisico e psichicamente.
Cosa succederà ora?