Su Fabbrica della Comunicazione la giornalista Beatrice Silenzi intervista Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice.
In un giorno non troppo lontano, si potrà scegliere se far nascere il proprio figlio dal grembo di sua madre, oppure utilizzare un grembo artificiale.
Si potrà dar vita all’uomo perfetto.
Tutto questo, grazie alla tecnologia, sarà monitorato comodamente attraverso una App Mobile che consente di visualizzare l’andamento della crescita, inviare suoni, musiche, oltre che poterlo toccare attraverso la realtà virtuale.
È stata realizzata una prova di concetto di questa nuova tecnologia che a quanto pare non sarebbe poi così tanto lontana.
Gli uteri sintetici potrebbero sembrare roba da fantascienza, ma seguono una lunga serie di progressi nella tecnologia riproduttiva.
Nel 2017, gli scienziati hanno creato una “BioBag” che funzionava come un grembo materno artificiale e l’hanno usata per far crescere un agnellino.
Ora è stato svelato un nuovo concetto che mostra come si potrebbe fare lo stesso per gli esseri umani.
In un filmato recentemente pubblicato, Hashem Al-Ghaili mostra come potrebbe essere il parto di domani.
Nello specifico, ha creato una struttura per l’utero artificiale chiamata EctoLife.
Il suo scopo?
Al-Ghaili afferma di pensare che il concetto di EctoLife potrebbe un giorno soppiantare la nascita tradizionale.
In tal modo, ha affermato, la società sarà finalmente in grado di soddisfare le esigenze dei genitori che sono “stanchi di aspettare una risposta da un’agenzia di adozione” e di coloro che sono “preoccupati per le complicazioni della gravidanza“.
E se gli embrioni servissero come pezzi di ricambio degli esseri viventi?
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