Appuntamento della domenica con Enrica Perucchietti e Beatrice Silenzi – Giornalista per la rubrica L’Altra Domenica.
La moderna ricerca dell’immortalità dei Signori della Silicon Valley potrebbe comportare la più grande diseguaglianza che sia mai esistita sulla Terra.
La ricerca della vita eterna è uno dei temi più antichi e ricorrenti che accompagna l’Uomo dai suoi albori.
Dall’Epopea di Gilgameš all’alchimia, l’ossessione per l’immortalità ha spinto l’essere umano a perfezionarsi, conseguendo la trasmutazione, o a trovare un miracoloso elisir per contrastare la morte.
La ricerca dell’immortalità ha sedotto le persone più ricche del pianeta: gli imprenditori della Silicon Valley stanno investendo milioni in startup e ricerche avveniristiche per rallentare il processo di invecchiamento e “curare la morte”, un “problema” da risolvere.
Se Ray Kurzweil, il padre della singolarità, prende decine di pillole ogni giorno per mantenersi in salute, il filosofo e futurista Max More, autore della celebre Lettera a Madre Natura ha deciso di affidarsi alla crionica.
Bryan Johnson, fondatore della Kernel, spende circa due milioni di dollari all’anno per far sì che il suo corpo riacquisti la giovinezza.
Il cofondatore di PayPal, Peter Thiel, invece, pensa di poter arrivare a vivere fino a 120 anni.
Ci sono decine di “immortalisti” che investono denaro o svolgono ricerche per sconfiggere la morte o, almeno, frenare il processo d’invecchiamento, come se fosse un difetto di progettazione dell’essere umano.
Alcuni di questi visionari imprenditori e scienziati pensano che l’alta tecnologia possa conseguire una qualche forma di immortalità biologica.
Gli “esternalisti digitali” puntano invece sul trasferimento di mente convinti che sia possibile effettuare l’upload digitale delle nostre menti.
La filosofia che muove questi moderni stregoni è il transumanesimo che postula un “nuovo ordine” e aspira a creare una nuova umanità, votata non alla libertà ma alla soggezione a un potere esterno impartito da una combriccola di oligarchi.
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