di BEATRICE SILENZI

Elon Musk ha deciso. Twitter ha cambiato nome. Sic est!
Basta con l’azzurro uccellino Larry!
Musk si abbandona nuovamente alla sua ossessione nei confronti della lettera X.

“X” caratteristica prominente nel suo approccio innovativo e ambizioso nel mondo degli affari e della tecnologia.

Il simbolo della sfida, dell’innovazione,  dell’aspirazione verso l’ignoto.

L’obiettivo finale è quello di trasformare la App in una nuova piattaforma (come WeChat in Cina), grazie alla quale poter svolgere molteplici attività.

Per far questo qualcosa doveva cambiare.
Non è più tempo di cinguettii.
È invece l’ora di un’acuminata X bianca su sfondo nero che, tuttavia, visti i tempi che viviamo, si armocromizza male con le altre App sul desktop dei cellulari!

Perché usare la X?

L’uso frequente della lettera X, come segno distintivo dei progetti di Musk sta a rappresentare l’incognita, l’opportunità di andare oltre i limiti tradizionali per cercare nuovi orizzonti.

Una scelta non casuale, dunque, che riflette l’obiettivo dell’imprenditore americano di trasformare l’applicazione in modo più completo e versatile, in linea con la sua visione imprenditoriale.

Noto per la sua determinazione a sfidare le convenzioni e a raggiungere obiettivi audaci, Musk ha curato il rebranding di Twitter mettendolo in linea con tutte le altre società.

Qualche esempio?

L’azienda SpaceX (che incorpora ancora una X nel nome) rappresenta la sua mentalità esplorativa nello spazio.

La società di intelligenza artificiale, xAI, riflette questa stessa ambizione di spingere i confini dell’innovazione.

Senza dimenticare che già nel 1999, Musk fondava X.com con l’obiettivo di creare la prima banca digitale.
Un progetto di poco successo, fusosi con la startup Confinity, successivamente divenuta PayPal, che ha segnato il suo ingresso nell’industria dei pagamenti digitali.

Ma torniamo alla X…

Subito dopo il restyling e trascorsi appena tre giorni dall’installazione del gigantesco logo luminoso sul tetto del quartier generale della piattaforma a San Francisco, sono cominciati i problemi con i vicini.

L’assessorato all’urbanistica della città ha dichiarato che il proprietario dell’edificio avrebbe dovuto pagare le tasse per le concessioni edilizie e per le spese di istruttoria prima di installare la scultura, senza contare che il logo, durante la notte, disturbava il sonno degli altri condomini.

Il tetto infatti si illuminava così intensamente da creare un livello di lucentezza simile a quello di pieno giorno, abbagliando i residenti, le cui proteste hanno portato alla rimozione e smantellamento dell’installazione.