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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Pillole di ExtraMondo è a cura del blogger Enrico Pietra qui con Paola Giovetti.
La giornalista e scrittrice Paola Giovetti, esperta di Steiner – e traduttrice della sua opera più celebre “L’Iniziazione” – cerca di fare luce nella complessità del corpus teorico promulgato da questo iniziato del nostro tempo
Nel 1861, a Kraljevic nell’attuale Croazia, nasceva Rudolf Steiner il fondatore della pedagogia Waldorf e ispiratore dell’agricoltura biodinamica.
Chi era Rudolf Steiner?
Un filosofo, un educatore ed il fondatore dell’Antroposofia.
La convinzione che il metodo di osservazione adottato dalla scienza moderna portasse solo a considerare la natura priva dell’elemento vitale, conduce Steiner a studiare Goethe, teorizzando un pensiero a cavallo tra natura e spirito: l’Antroposofia, appunto, la saggezza dell’uomo.
L’antroposofia (dal greco “sapienza dell’essere umano”) è un percorso spirituale e filosofico noto come “Scienza dello Spirito”: una disciplina basata sui suoi insegnamenti mirati a studiare in modo unitario la realtà fisica e la dimensione spirituale, identificandole come “un’unica manifestazione divina in continua evoluzione”.
Cosa si intende per “educazione steineriana”?
La pedagogia si basata sull’idea di un’educazione priva di nozionismo e sulla formazione della personalità dell’allievo a seconda dell’età.
Senza bocciature, nella piena libertà di coltivare tutte le discipline impartite attraverso l’autoeducazione e la completa autogestione degli insegnanti.
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