CHAT-GPT È TROPPO UMANA.

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

L’ultima frontiera di ChatGPT è servita. L’applicazione ora potrà vedere, leggere e parlare, trasformandosi in un “umano” con un’intelligenza artificiale.

Dal poter parlare con l’AI e porle gli stessi quesiti che siamo abituati a digitare sulla tastiera a dialogare con il nostro assistente digitale, alla possibilità di chiedere di datare una fotografia, di risolvere un problema matematico , fino ad elaborare una ricetta di cucina scattando le foto agli ingredienti disponibili, il bot diventerà compagno assiduo delle nostre giornate.

La letteratura ed il cinema sono arrivati per primi. Pensiamo a Terminator – un robot assassino – Maria, uno dei primi robot apparsi sul grande schermo e personaggio di Metropolis (1927 di Fritz Lang) – Robocop – poliziotto cibernetico – R2-D2, insieme al compagno robot C-3PO droni in tutti capitoli della saga di Star Wars – fino ad HAL 9000 – supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

Macchine dotate di intelligenza artificiale,  in grado di riprodurre tutte le attività della mente umana, di parlare con linguaggio naturale e di provare emozioni.

Naturalmente le criticità sono tantissime. Potrebbe essere utilizzata da malintenzionati per escogitare truffe e raggiri, utilizzando la voce ed il volto di chi ci è vicino.

Potrebbe essere utilizzata dal Potere per manipolare ulteriormente la massa, ma soprattutto potrebbe diventare uno strumento da cui non vorremmo più separarci.

Portando ad una ulteriore degenerazione lo stato di dipendenza tecnologica in cui siamo immersi, nome della comodità e della sicurezza.

Per approfondire l’aspetto nocivo di comportamenti legati alla tecnologia si consiglia la lettura del libro

È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti di Beatrice Silenzi