LA PAROLA CHIAVE È RI-LOCALIZZARE

Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Tiziana Alterio. 

Tiziana Alterio – Scrittrice – spiega in cosa consiste la “ri-localizzazione nella globalizzaziome”, un paradosso?

“Un altro mondo è possibile” dice la Alterio, reduce dal Planet Local Summit di Bristol ed autrice di reportage.

Dalla guerra alla pandemia, alla crisi economica e sociale – sostiene – siamo sotto scacco di un’élite, una dittatura che porta violentemente al transumanesimo, alla trasformazione degli uomini, alla disumanizzazione in macchine e schiavi.

Gli uomini che divengono “resistenti”, sono demonizzati dal Potere che pretende globalizzazione, inclusione selvaggia e politicamente corretto ad oltranza.

Per sopravvivere, gli individui devono operare un cambiamento: non cercando – invano – di abbattere il Sistema, ma, in quanto italiani che hanno vissuto la atrocità di trattamento e le crudeltà della dittatura sanitaria, nella piena consapevolezza della lotta. 

Si devono cercare nuove strade, recuperare la nostra identità perduta, o dimenticata, rivendicando le nostre origini, scegliendo di favorire ed avvantaggiare entità locali ed il nostro territorio con le sue attività produttive.

Fare comunità. Questo è un punto estremamente importante, basilare.
Fare gruppi in cui si insegnino cose pratiche sotto la guida degli anziani, così come accade in alcune Università straniere, in cui, del Disimparare si fa virtù.