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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Paolo Borgognone.
Storico e scrittore, Borgognone approfondisce le tematiche geopolitiche del momento, mentre si accendono nel mondo focolai di guerra e, dopo anni di emergenza sanitaria e dopo aver vissuto mesi immersi nel conflitto Russo-Ucraino, tutto l’Occidente si concentra sulla tragica situazione in Medio Oriente.
I primi giorni di novembre, Zelensky, leader ucraino, lamentava una “messa in ombra” proprio del conflitto che si combatte all’interno dei suoi confini, ma qual è in realtà, il vero messaggio?
Il presidente dell’Ucraina teme di dover rinunciare ad una quota del suo potere, se non, addirittura, alla sua perdita definitiva. Egli, che dipende in tutto e per tutto dall’Occidente collettivo e dalla NATO, sa che è in gioco anche la sua stessa incolumità.
Resta una domanda su come mai Israele, con i servizi segreti migliori del mondo non ha potuto pevedere l’attacco di Hamas.
Il commento di Paolo Borgognone parte dall’idea che non sia stato lo stato di Israele a lasciare le porte socchiuse, quanto, invece, Hamas abbia avuto contezza di colpire un Paese non più così invincibile ed oggi, come sottolinea Borgognone, ci sono diversi fronti che risultano particolarmente caldi.
Ed infine. Nonostante il mainstream trasmetta quotidianamente al pubblico l’idea di un Islam monolitico, tante sono le correnti, tante le variabili e le diversità tra gli stessi musulmani.
Iran, Afghanistan, Palestina, Paesi che afferiscono all’Islam, sono, tuttavia, radicalmente diversi.
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