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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Dimensione Arte è cura di Giorgio Pandini – musicista e blogger – qui per raccontare la l’incredibile romanzo di Bram Stoker, “Dracula”.

“All’interno c’era un vecchio, alto, sbarbato ma con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi: neppure una nota di colore in tutta la sua persona”.

Così viene descritto Dracula nel romanzo dello scrittore irlandese Bram Stoker pubblicato nel 1897 in Inghilterra.

Da quel momento il genere gotico, o horror come lo chiamiamo noi oggi, non sarà più lo stesso.

Il genere Gotico ha avuto precedenti illustri: da Edgar Allan Poe a Robert Louis Stevenson, mentre le tematiche tipiche del genere sono la morte, le possessioni demoniache, il diavolo, gli spettri ed il male, oltre alla presenza di giovani fanciulle, preferibilmente vergini, che vengono minacciate, insidiate o corrotte dall’antagonista.

Anche le ambientazioni sono piuttosto stereotipate: castelli diroccati, manieri infestati, cimiteri, città notturne.

Stoker matura l’idea di scrivere il suo racconto, ambientato tra Londra e la Transilvania che nell’epoca Vittoriana in cui scrive è considerata ancora una terra selvaggia e poco conosciuta dell’Est Europa, dal fascino esotico e misterioso, popolata da genti barbare e superstiziose.

Nelle sue ricerche Stoker si imbatte poi nel personaggio di Vlad III Principe di Valacchia, un regnante del ‘400 che proteggendo il proprio regno dagli Ottomani era considerato come un baluardo della cristianità contro la minaccia degli infedeli, tanto da partecipare al concilio di Mantova del 1459 indetto da Papa Pio II per indire una nuova crociata.

La sua fama di sanguinario tramandata nei secoli fornì a Stoker l’idea di farne il protagonista del suo romanzo.

Percepito come un’opera di fantasia, in realtà il racconto è frutto di una ricerca molto meticolosa da parte dell’autore, sia dal punto di vista storico, ma anche culturale: descrizioni molto precise e minuziose che egli fa dei mezzi di viaggio, e soprattutto degli edifici, dei costumi e degli abitanti della Transilvania.

Le vicende di cronaca che hanno a che fare con le superstizioni legate ai vampiri, avvenute però negli Stati Uniti, che gli forniranno molti spunti nella trama, riguardano i decessi avvenuti all’interno della stessa famiglia per via della tubercolosi alla fine dell’800.

Malattia definita “consunzione”, era oggetto di numerose superstizioni popolari in quanto non era ancora nota la sua origine batterica.

Ovviamente le morti avvenivano sovente tra membri dello stesso nucleo familiare per contagio, fatto che però veniva associato al sospetto della presenza di un vampiro tra i defunti, i quali venivano esumati per verificarne le condizioni ed avere la prova di avvenuta vampirizzazione.

L’impatto del libro di Stoker sulla cultura di massa è incalcolabile.

Pensiamo al cinema con Nosferatu di Murnau, film muto del 1922, a cui seguiranno circa 160 pellicole con protagonista Dracula, tra cui si ricordano quali interpreti Bela Lugosi – che si farà addirittura seppellire con il costume di scena – e Christopher Lee.

Da segnalare Dracula di Bram Stoker del 1992 diretto da Francis Ford Coppola con un grandissimo Gary Oldman nel ruolo del conte circondato da un cast stellare.

Seguono musical, fumetti, cartoni animati, telefilm, a testimonianza di una popolarità globale e profonda.

Il personaggio storico di Vlad Tepes è oggi considerato dai rumeni come un eroe nazionale, celebrato con monete e francobolli.

Chissà se l’autore avrebbe mai immaginato o anche solo sognato l’impatto che la sua opera avrebbe avuto nei decenni a venire e che ancora oggi è così popolare e profonda nell’inconscio collettivo!

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