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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a cura di David Romano, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipenenza e perché sia così dannosa.

Lo shopping compulsivo fa parte delle “new addiction”, ma è stata descritta già nel 1915 dallo psichiatra Emil Kraepelin che la definisce oniomania, la cui etimologia vuol dire “mania di comprare ciò che è in vendita”.

Il disturbo che colpisce il 5 per cento della popolazione – e in particolar modo le donne – si traduce in una quantità di ore molto elevata che la gente occupa nel fare acquisti compulsivi e, dopo la pandemia, soprattutto online.

Il soggetto percepisce lo shopping sfrenato come irresistibile, intrusivo o insensato ma non riesce a rinunciarvi. Anzi, il comportamento potrebbe essere conseguenza di disagi psicologici, come disturbi d’ansia, dell’umore, ossessivo compulsivi, oppure in chi ha di sé una scarsa autostima, o è maniaco del controllo, o è dipendente affettivo.

La gratificazione post acquisto porta ad un sollievo momentaneo a cui fanno seguito il senso di colpa e la delusione.
L’azione ripetitiva messa in atto dal soggetto è dovuta ad un’ossessione.
Ma come gestire la problematica?
Facendo una lista della spesa e comprando solo ciò che serve e resistendo all’acquisto. 

L’utilizzo di internet ha portato ad un enorme allargamento del fenomeno, perché ognuno, possedendo una connessione a internet può acquistare qualsiasi cosa e la dipendenza da internet, è un problema già molto diffuso che può favorire anche la dipendenza da shopping online.

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