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Su Fabbrica della Comunicazione, Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – si occupa della rubrica, “Attualità e Comunicazione”, in collaborazione con Studi & Salute Bolgan.

Ospite di questo appuntamento è la dott. Cristina Ombra, psicoterapeuta.

Comprendere e gestire la rabbia durante l’infanzia e l’adolescenza è fondamentale per il benessere emotivo e la crescita dell’individuo.
Il tumulto di cambiamenti fisici, emotivi e sociali è al massimo. 

La scoperta di sé, della propria identità, dei valori e il proprio posto nel mondo sono basilari: scontrarsi con genitori, insegnanti e coetanei, al fine di testare i propri confini, a differenziarsi e a chiarire quale direzione prendere nel cammino verso la definizione di sè.

La rabbia è un’emozione normale che è parte della crescita: la prima cosa da ricordare è che è un’emozione sana, parte dello sviluppo di ogni persona.

Può anche agire come catalizzatore per il cambiamento, definendo i confini personali, ma può avere conseguenze negative se non viene gestita in modo efficace. Chi prova intensi sentimenti di rabbia si isola dagli altri, evitando interazioni sociali e perdendo opportunità di sviluppare competenze e costruire relazioni positive.

Può interferire con la vita scolastica e, non ultimo, la sua gestione inadeguata può portare a comportamenti pericolosi, come l’abuso di sostanze, la delinquenza o l’autolesionismo, perciò è fondamentale conoscerla per riconoscerla.
E in che modo genitori e insegnanti possono sostenere i giovani?

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