;

Clicca per guardare il video

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Politicamente è a cura dello scrittore e storico Paolo Borgognone che commenta con Beatrice Silenzi fatti di attualità, politica e geopolitica.

Le elezioni in Germania erano molto attese, e non hanno tradito le aspettative, neppure per quanto riguarda le ripercussioni sull’Unione Europea (e quindi su tutti noi). I dati politici da sottolineare sono tre.

1. Affluenza record addirittura all’84 per cento, che in un paese europeo non si registrava da tempo.
2. Alternative for Deutchland (Afd), il partito di ascendenze destrorse, con posizioni nettissime sull’immigrazione clandestina e sostenuto nelle settimane scorse dal miliardario americano Musk, ha conquistato il 20 per cento.
3. Non tutti i milioni di elettori che hanno votato Afd sono seguaci o nostalgici dell’estremismo, ma anche solo l’idea che una quota così alta del popolo tedesco non disdegni l’accostamento con il passato tedesco può sembrare incomprensibile.

Altro punto riguarda Trump che annuncia il via alla guerra dei dazi con l’UE, mentre da Bruxelles la reazione sembra essere ferma.
L’annuncio nel primo consiglio dei ministri: gli Stati Uniti impongono tariffe aggiuntive del 25 per cento sulle auto europee “e su tutto il resto”, ma l’Europa non ci sta: “Siamo una manna per gli Stati Uniti”.
Intanto il collegio dei commissari in visita in India per “diversificare le partnership” ed il presidente Usa Donald Trump annuncia dazi aggiuntivi del 10 per cento, oltre a quelli già previsti, contro la Cina a partire dal 4 marzo.

Il video pubblicato è di proprietà di (o concesso da terzi in uso a) FABBRICA DELLA COMUNICAZIONE.
E’ vietato scaricare, modificare e ridistribuire il video se non PREVIA autorizzazione scritta e richiesta a info@fcom.it.