DEPRESSIONE. MALE DEL NOSTRO TEMPO

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Il Punto di Vista è a cura del giornalista e scrittore Massimo Del Papa – che commenta con Beatrice Silenzi – i fatti del momento.

La depressione, definita dall’OMS come il “Il male del secolo”, è una malattia psichiatrica di gravità variabile ed anche nel nostro Paese, già nel 2017 era il disturbo mentale più diffuso.

Sensazione di tristezza, perdita di interesse nelle attività quotidiane e una serie di sintomi fisici e cognitivi, o la sensazione di stanchezza, la perdita o il guadagno di peso, l’insonnia e la difficoltà di concentrazione o la riduzione dell’autostima, sono i sintomi principali.

Dopo la pandemia, molti studi ne hanno evidenziato un netto peggioramento.

Non solo, ad essa si sono sommati stati di ansia, panico, problematiche di tipo alimentare, aggravate anche da errati stili di vita.

In crescita anche il consumo di farmaci utilizzati per trattarla.

Ciò può essere attribuito a diversi fattori, come un miglior riconoscimento della depressione, una maggiore disponibilità di terapie, l’evoluzione delle linee guida cliniche e un cambiamento nell’atteggiamento sia del paziente che dell’operatore sanitario.

Personaggi come Randy Ingerman e Fedez ne soffrono, soprattutto a causa di altre patologie e difficili situazioni contingenti.

A costoro, tuttavia, frequentemente si affianca anche un popolo di depressi cronici o di coloro che scambiano per patologie mentali, questioni che in realtà non lo sono.

Perché tutto può essere definito – per Del Papa – depressione.