DISINFORMAZIONE E GIORNALISMO

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

Ursula von der Leyen già prima di esseere riconfermata proponeva una legge che tende ad azzerare libertà di espressione e di informazione su tutta l’Europa.

Uno “scudo democratico” europeo per trasformare un atto pseudodittatoriale in uno di difesa della democrazia sotto attacco della propaganda putiniana e dei complici quali giornalisti, bloggers, o cittadini che non la pensano come lei o l’UE.

“L’Europa deve essere in grado di difendersi da ogni tipo di attacco.
Proporrò uno scudo democratico europeo” ha dichiarato la von der Leyen che prosegue “La minaccia della disinformazione e delle interferenze straniere è oggi più seria che mai. L’obiettivo di tutto questo è dividere le nostre società. I nemici delle nostre democrazie stanno manipolando l’informazione per seminare la divisione. Quindi, dobbiamo agire e proteggerci”.

Lo scudo rileverà interferenze straniere e rimuoverà i contenuti disallineati, chiamati “disinformazione”.
L’informazione sarà monitorata e determinati contenuti devono essere rimossi. Ce lo chiede la democrazia!

Dal canto suo Mattarella, invece, sembra allontanarsi da questa narrazione.
È responsabilità della Repubblica e dell’Unione Europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto.

Le piattaforme digitali sono divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi ed è importante la promozione del pluralismo, dell’indipendenza dei Media dell’UE, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche.