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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Viaggio nella Storia Contemporanea è a cura del giornalista e scrittore Franco Fracassi – autore di un libro, dal titolo “Pravda” – che commenta con Beatrice Silenzi fatti, storie, cultura e curiosità della Russia.

La Russia, Putin e l’omicidio di personaggi “scomodi” al potere. 
Il mainstream non ha dubbi: la Russia di Putin è uno Stato che elimina fisicamente i suoi avversari ed i nemici. 
La narrazione ufficiale propone una visione a senso unico della cronaca che viene ribaltata nell’inchiesta raccontata da Fracassi.

Tre omicidi che hanno fatto parlare. 

Anna Stepanovna Politkovskaja è morta a Mosca, il 7 ottobre 2006, giornalista con cittadinanza statunitense, particolarmente attiva sul fronte dei diritti umani, nota per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto.

Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando ed il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze della sua uccisione.
Nel giugno 2014 cinque uomini di etnia cecena sono stati condannati al carcere per l’omicidio sebbene non siano stati individuati i mandanti.

Aleksandr Val’terovič Litvinenko deceduto a Londra, il 23 novembre 2006 è stato un agente dei servizi segreti russi, divenuto poi un dissidente.
La causa della morte è avvelenamento da radiazione da polonio-210, un isotopo radioattivo del polonio, in circostanze poco chiare.

Tracce di polonio sono state individuate in diversi locali nei quali Litvinenko si trovava prima del ricovero, in particolare nel sushi bar Itsu di Piccadilly, dove aveva pranzato insieme a Mario Scaramella.

Aleksej Anatolievich Navalny, morto a Charp, il 16 febbraio 2024 è stato un attivista politico e blogger e la stampa internazionale lo ha sempre ritratto come fra i più noti oppositori del presidente Putin.

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