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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Il Punto di Vista è a cura del giornalista e scrittore Massimo Del Papa – che commenta con Beatrice Silenzi – i fatti del momento.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, per il caso Ferragni-Balocco.
Dopo l’esposto per truffa, da parte di Codacons e Assourt, Fratelli d’Italia chiede il ritiro dell’Ambrogino d’oro del 2020, massima onorificenza concessa dall’amministrazione milanese a chi ha dato lustro alla città.
La proposta fa seguito alle polemiche post pandoro e uova griffate.
Un’inutile presa per i fondelli sottolinea Massimo Del Papa. “Tutti sapevano, da tempo. Era solo il momento di farla finita. E così è stato”.
La tragedia nella tragedia, innescano processi virtuosi, poi come va a finire non importa.
Eccoli gli eroi dei nostri tempi, pro domo propria. Chiara Ferragni, nostra signora delle influencer, sovrana delle griffe, a quanto pare campava su uno schema: prendeva una causa straziante, affittava la sua immagine e lasciava credere ad una raccolta benefica che, nei fatti, non c’era.
Adesso dice che è “un errore di comunicazione” e pensa “mi son fatta beccare”.
E la ricordiamo nei pessimi siparietti al supermercato devastato per il compleanno di Fedez, insieme con altri che in questo 2023 si sono distinti in altri contesti: da Soumahoro a Casarini, da Patrick Zaki, che si schiera per Hamas, a Cecchettin, neopredicatore contro il patriarcato.
La gente assiste e non coglie più una circostanza: cosa hanno in comune tutti questi personaggi irreali?
Che sono tutti nell’alone della sinistra, quella dell’inclusione a tutti i costi.
Nelle loro sceneggiate e filmatini, non hanno la pretesa di venire creduti: quello che fanno, è sottrarsi all’oblio.
Forse sono tutte Wanna Marchi, o meglio, quest’ultima è un archetipo, un modello a cui ispirarsi.
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