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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a qui con Francesca Travaglini, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipendenza e perché sia così dannosa.

Il gioco è quello del silenzio.
Deriva dai social, dalle App di incontri e dai messaggi. Oggi molte relazioni si aprono e si chiudono online e il fenomeno di sparire nel nulla è diventato molto semplice.

Secondo gli esperti il ghosting è una forma di rifiuto sociale, ma certamente il dolore che provoca è forte soprattutto perché lascia le cose in sospeso, non consente confronto, né di mettere la parola fine a una situazione e voltare pagina.

Meglio ricevere un duro ma chiaro “è finita, chiudiamola qui” piuttosto che pensare che vada tutto bene e non avere più notizie di un amico o un partner da un momento all’altro.
La mancanza di chiusura è difficile da accettare e l’incertezza fa sorgere molti dubbi.

I ghoster, d’altra parte, non sono tutti psicopatici, tuttavia, molti sono narcisisti,  machiavellici, psicopatici. 
A volte, dietro a un silenzio improvviso vi sono motivi diversi, ma in primis non si vuole ferire la persona che sta rifiutando e non si hanno le capacità per far fronte all’emotività altrui.

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