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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Pillole di ExtraMondo è a cura del blogger Enrico Pietra qui con Paola Amadesi.
È il 1975. 31 agosto Rai Uno trasmette la prima di cinque puntate dello sceneggiato “Ritratto di donna velata“: la sceneggiatura è di Gianfranco Calligarich e Paolo Levi, la regia di Flaminio Bollini.
Definito un “giallo-misterioso”, ambientato in Toscana, la storia ruota intorno a un’urna funeraria etrusca che cela un segreto: permetterebbe di scoprire l’ingresso di una necropoli ricca di tesori, reperti preziosi non solo dal punto di vista archeologico.
Lo sceneggiato mescola il giallo con il soprannaturale e la magia: i protagonisti si muovono tra morti, traffici illeciti di opere d’arte, leggende del passato, paurose apparizioni di spettri a cavallo, antichi negromanti, poteri occulti, reincarnazioni.
Oltre venti milioni di telespettatori per una storia che ha molti punti in comune con “Il segno del comando” realizzata quattro anni prima.
Ancora una trama occulta ed esoterica, con due protagonisti straordinari: Daria Nicolodi, fresca del successo al cinema con “Profondo Rosso” di Dario Argento e Nino Castelnuovo, già noto al grande pubblico.
I due rubano l’attenzione del pubblico, portandolo nei meandri di un racconto nuovamente popolato di fantasmi, atmosfere noir, medium, apparizioni misteriose e una Volterra in bianco e nero disseminata della presenza fascinosa e inquietante degli etruschi.
Per Pillole di ExtraMondo, torna a parlare dei grandi sceneggiati della televisione, la scrittrice Paola Amadesi che se n’è occupata più di chiunque altro in Italia.
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