Su Fabbrica della Comunicazione, la riflessione di Enrica Perucchietti – Scrittrice – commentata con Beatrice Silenzi – Giornalista.
La scomparsa di Luc Montagnier, in un primo tempo smentita, è oggetto della riflessione odierna, mentre non si placano le polemiche sui media mainstream sul ruolo che il Premio Nobel avrebbe tenuto negli ultimi due anni.
Accusato da più parti di aver abbracciato teorie “complottiste”, lo scienziato è stato denigrato e spesso irriso per il suo non volersi piegare alla narrazione ufficiale.
Luc Antoine Montagnier, è stato un biologo e virologo francese, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di Oncologia Virale dell’Istituto Pasteur di Parigi dove, nel 1983 assieme a Françoise Barré-Sinoussi, ha scoperto il virus HIV.
Tale traguardo scientifico valse ai due il Premio Nobel per la medicina 2008.
Successivamente ha promosso una varietà di teorie riguardo all’AIDS, alla memoria dell’acqua (principio alla base dell’omeopatia) e ai vaccini.
Montagnier è stato duramente criticato dalla comunità scientifica, tra cui decine di altri premi Nobel, venendo accusato di aver sfruttato tale riconoscimento per diffondere messaggi errati dal punto di vista scientifico.
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