IL TEMPO CIRCOLARE DEGLI ANTICHI E L’ETERNO RITORNO

Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Victor Nunzi.

Il concetto di tempo, di passato, presente e futuro, di direzione temporale, sono una rappresentazione ambivalente  che descrive l’evoluzione di un sistema, senza specificare il verso di percorrenza, cosa che viene stabilita empiricamente. 

Il problema della ripetibilità o dell’univocità degli eventi, della linearità o della circolarità del tempo è antico.
Nella concezione precristiana, tipica della grecia e ancor prima, delle più antiche civiltà, sosteneva una visione ciclica del tempo, concettualmente opposta all’altra, quella lineare di tipo cristiano-moderno, che è prevalsa nel corso della storia fino ad oggi, con poche voci isolate: quella di Mircea Eliade e del filosofo e filologo Friedrich Nietzsche.

Il primo ne parla da storico, mentre il secondo torna a recuperare, dopo più di duemila anni, una concezione circolare del tempo, con l’affermazione aggiuntiva che il ciclo si ripeta in eterno, facendo coincidere così infinite volte ogni evento accaduto all’interno del ciclo stesso.