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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Maurizia Giusti, alias Syusy Blady.

Autrice di un libro dal titolo “La dea che creò l’uomo. Dai miti sumeri un’ipotesi sorprendente” Maurizia Giusti sottolinea come Dio non sia da identificarsi con un uomo con la barba, anche se Enki (il dio sumero) l’aveva!

Nei suoi lunghi viaggi in giro per il Mondo la sua attenzione si è sempre orientata verso luoghi e figure femminili sacre, fino a farla giugere alla domanda: “Dio è donna?” Ma di più. È una dea in carne e ossa?

La Giusti – sulla base delle sue ricerche e dopo anni di indagini – crede di averla individuata in Ninmah, una dea dei Sumeri, una “genetista” ante litteram che con grande perizia riuscì a creare materialmente l’essere umano, divenendo, di fatto, la nostra genitrice.

Dopo di lei Inanna, dea dell’amore e della guerra, sempre analizzando i miti sumero-accadici, tentò la scalata al potere, ma fu ridotta al silenzio.

Syusy Blady arriva a queste conclusioni tra le molte teorie uscite in questi anni sulla dea madre: Dio, all’inizio, era una Dea, la Dea Madre, la Dea dai mille nomi e dai mille volti.

Una Dea che viene celebrata ancora oggi in tanti posti e da civiltà che sono rimaste legate a ritualità del passato.
Un’immagine della Dea che nei secoli è stata negata, demonizzata e poi sostituita dalla logica del fallo, destinata a fallire.

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