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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Il Punto di Vista è a cura del giornalista e scrittore Massimo – Max – Del Papa – che commenta con Beatrice Silenzi – i fatti del momento.

Cecilia Sala è libera. E questa è la notizia della settimana. A prenderla a Teheran, secondo quanto si apprende, sarebbe andato il direttore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, i servizi segreti) Giovanni Caravelli ed accolta in Italia dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il compagno giornalista de il Post Daniele Raineri ha diffuso una foto che ritrae la cronista sorridente mentre parla con Meloni.

Cecilia Sala libera ed ancora nei giorni successivi si parla di contropartita.
Non ci sono molti dettagli, la vicenda è stata complessa e al centro di un intenso triangolo diplomatico tra Stati Uniti, Italia e Iran. Sicuramente c’è un legame con il fermo a Malpensa tre giorni prima, dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini che viaggiava da Istanbul alla Svizzera, con un volo che ha fatto scalo nell’aeroporto lombardo.

L’uomo è accusato da Washington di aver commerciato materiale elettronico impiegato per la fabbricazioni di droni usati per un attentato in cui hanno perso la vita militari americani, commercio che sarebbe avvenuto tramite una società-schermo basata in Svizzera.

“Fortunatamente io e Antonio Tajani abbiamo abitato per dodici anni a due passi l’uno dall’altro e c’è stata una frequentazione trasformata in un’amicizia. Il conforto di un’informazione, pur tutelata ma diretta e immediata indubbiamente ha aiutato molto”. Queste le parole di Renato Sala, padre di Cecilia Sala, all’Ansa dopo la notizia della liberazione della figlia, confermando che avere un certo giro di amicizie risolve grosse grane, ora e sempre.

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