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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Enzo Pennetta.

Ciò che unifica i cambiamenti sociali, culturali e politici è la gnosi, idea antichissima ma ignorata dai più.
Di origine precristiana, la gnosi si riscontra nel neoplatonismo, nell’ebraismo, nelle religioni misteriche e nello zoroastrismo, ma trova grande diffusione anche nel cristianesimo e nel catarismo.
Gnosi da seguire “per fede” allo stesso modo dei fatti biblici.

La gnosi, nella sua parte oscura è la rappresentazione di una ideologia occulta che accomuna associazioni massoniche, mafie, criminalità, secondo Pennetta. 
Non solo, alcuni esperti di intelligenza artificiale profetizzano che il futuro dell’umanità – come il transumanesimo – richiamano proprio alcuni percorsi della gnosi

Un’umanità trasferita su microchip è un’utopia ben poco scientifica. È un’umanità destinata a trascendere la propria condizione corporale per integrarsi con le macchine verso una condizione post-umana. 
L’idea è quella di un mondo materiale concepito come intrinsecamente negativo e, dunque da trascendere così come la propria corporeità, imperfetta “prigione” di quella  “scintilla di luce” che è negli uomini eletti.

La gnosi è la “conoscenza”, l’unica in gradi di consentire agli illuminati seguaci di tale dottrina di compiere il salto liberatorio e tornare alla condizione.
Ed il corpo come prigione significa anche un’umanità come prigione e quindi un’umanità la cui stessa esistenza è considerata una colpa.

Per la gnosi la riproduzione è da evitare e il sesso deve essere vissuto in modo disgiunto da essa, in particolare è raccomandato quello fuori dal matrimonio. 
Per la gnosi la tirannia del dio malvagio sarà spezzata solo quando l’umanità sarà estinta.
Gli gnostici amano la depopolazione e l’eugenetica che elimina gli imperfetti e le razze inferiori, entrambe specie senz’anima, dice Pennetta.

La gnosi è un’ideologia moderna dalle radici antiche, ed è necessario riconoscerla e chiamarla per nome.

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