Mani Pulite è la locuzione usata giornalisticamente per intendere l’affair Tangentopoli di cui parla lo scrittore Franco Fracassi, intervistato da Beatrice Silenzi – Giornalista.
Usato in Italia a partire dal 1992 per definire un sistema diffuso di corruzione politica, Tangentopoli è un’inchiesta che è partita da Milano, considerata la capitale morale del Paese, ma designata come capitale della corruzione, dopo l’arresto il 17 febbraio di Mario Chiesa, amministratore socialista del Pio albergo Trivulzio.
Con l’allargarsi dello scandalo, il termine venne usato nel gergo politico e giornalistico per riferirsi ad aree geografiche, enti pubblici, frazioni di partiti il cui funzionamento apparve dominato dalla ricerca di tangenti.
In tale senso, il termine divenne sinonimo di corruzione come scambio di denaro privato per accesso privilegiato alle decisioni della pubblica amministrazione.
Più che a uno scambio individuale tra corrotto e corruttore, esso venne via via riferito a sistemi di corruzione allargata, con scambi molteplici, complessi e sistematici, tra cartelli di imprese private, clan di uomini politici e amministratori pubblici, intermediari e, talvolta, boss mafiosi.
Ma qual è la vera storia di Mani Pulite?
Anche questa inchiesta viene trattata, come molte altre nel libro “The Italy Project” scritto da Fracassi con Paola Pentimella Testa (di cui è disponibile anche l’audiolibro, con la voce di Beatrice Silenzi) acquistabile scrivendo mail all’autore
francofracassi1@gmail.com
Nella descrizione delle vicende politiche italiane, il termine tangentopoli emerse con le indagini conosciute come ‘mani pulite’.
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