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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

Il disegno di legge per rendere la maternità surrogata “reato universale” è stato approvato in via definitiva dal Senato, il 16 ottobre ed in Gazzetta ufficiale lunedì 18 novembre. La legge, firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso 4 novembre, prima della partenza per la sua visita in Cina, ha reso la gestazione per altri, già vietata in Italia da vent’anni, punibile anche se la coppia vi farà ricorso all’estero.

I genitori, una volta tornati in Italia, potranno essere incriminati e puniti con il , finire in carcere dai tre mesi ai due anni e dover pagare una multa da 600 mila al milione di euro.

Critiche dall’associazione Luca Coscioni, mentre in altri Paesi europei – Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo – è consentita in forma altruistica ed in altri – Belgio, Ucraina, Grecia e Georgia – non è vietata né autorizzata.
Chi ha già intrapreso il percorso è pronto a presentare ricorso ed i giuristi che hanno esaminato il testo della legge lo hanno trovato lacunoso, tanto che probabilmente toccherà alla Consulta sciogliere i nodi.

“Il Presidente della Repubblica ha firmato, come era logico e prevedibile, la legge contro la vergogna dell’utero in affitto. Si rassegnino i gazzettieri che oggi avevano scritto che il Presidente aveva dei dubbi e che non avrebbe firmato la legge. Capisco che ci sono giornali che trovano la vendita di bambini una pratica normale e la condizione di disperazione delle donne, costrette dalla povertà a questa scelta, qualcosa con cui si possa convivere. Ma si tratta di una pratica turpe e vergognosa. E la legge che abbiamo approvato e che il Presidente della Repubblica ha firmato assume una valenza non solo giuridica, ma anche morale. Gli sconfitti di ogni giorno prendano atto di questa prima sconfitta della giornata odierna” sostiene il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

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