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Per la rubrica su Radio Linea Tv, con la giornalista e scrittrice Beatrice Silenzi, a cura di David Romano, si fa riferimento al libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti”, per scoprire come si sviluppa il fenomeno della dipenenza e perché sia così dannosa.
In questo appuntamento si parla dell’ossessione per la pulizia, ma anche per l’ordine. Cosa c’è dietro questi comportamenti? Come arginarli?
La rupofobia o misofobia, individuano la stessa problematica: la paura dello sporco.
È una condizione che si manifesta con un’ossessione per l’igiene personale e la pulizia e l’ordine degli ambienti e che può raggiungere diversi gradi di gravità.
Il disturbo ossessivo compulsivo, diagnosticato da uno psichiatra, determina ansia e attacchi di panico ed è caratterizzato da un’ossessiva fobia dello sporco, dei germi ma che può avere anche altre variabili impreviste.
Come per la mania della pulizia, quella dell’ordine sottintende una ricerca ossessiva del controllo.
Molte sono, anche in questo caso, le specifiche, vediamole.
Il controllore (come il Furio di Carlo Verdone) è ossessionato dalla paura che una catastrofe possa scatenarsi perciò deve pianificare tutto, il pulitore ha timore delle contaminazioni dovute a germi, sporco e virus, mentre l’ordinatore ha un’esagerata attenzione alla cura e all’ordine.
L’accumulatore conserva anche oggetti ormai inutili e vecchi ed i moralisti vivono nell’ossessione del rispetto di un proprio ordine morale o religioso.
La cura è sempre nella psicoterapia
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