Nell’odierno labirinto digitale, la protezione delle password assume un’importanza strategica fondamentale. Viviamo in un ecosistema in cui la nostra esistenza è perennemente intrecciata con il mondo online, per cui la vulnerabilità degli account diventa un rischio tangibile.
Adottando, tuttavia, abitudini più consapevoli, forse erigere una barriera protettiva contro questi attacchi, si può.
Un recente rapporto sulla gestione delle password ha rivelato una verità sconcertante: solo una minoranza degli utenti – 25 persone su 100 – si impegna a utilizzare password robuste e uniche per ogni account; ciò significa che la stragrande maggioranza li espone imprudentemente al rischio di violazioni facilmente prevedibili.
Gli attacchi alle password sono pericolosi perché possono portare alla compromissione o all’acquisizione dell’account: con l’accesso, de facto, non autorizzato nella privacy del malcapitato, fino ad arrivare al furto di identità, a perdite finanziarie, a danni alla reputazione.
Il cracking delle password è una tecnica di intrusione che sfrutta programmi e strumenti specializzati per ottenere accessi non autorizzati. I criminali informatici, armati di intelligenza artificiale (AI) sempre più sofisticata, riescono a violare le difese digitali con una velocità allarmante.
Il password spraying è invece una tecnica in cui si utilizzano elenchi di password comunemente utilizzate per tentare di accedere a più account su un determinato dominio. Sono password spesso deboli e facilmente prevedibili, come il famigerato “123456” che molte persone utilizzano imprudentemente. Attraverso questa modalità è possibile automatizzare il processo di inserimento di password in diversi account contemporaneamente, aumentando notevolmente le possibilità di successo.
Attraverso lo stuffing delle credenziali si attua un attacco che sfrutta la cattiva abitudine di molti di riutilizzare le stesse password su più account, così, se uno di questi viene violato, tutti gli altri che utilizzano la stessa password diventano automaticamente vulnerabili.
L‘attacco di forza bruta vede in azione criminali informatici in grado di utilizzare software che possono elaborare trilioni di combinazioni di password in un breve lasso di tempo.
Come proteggersi?
1. Utilizzando password forti, lunghe, complesse che contengano una combinazione di lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli.
No alle password basate su informazioni personali facilmente reperibili (nome, data di nascita o indirizzo).
2. Abilitando l’autenticazione a più fattori (MFA) ogni volta che è un’opzione, poiché aggiunge un ulteriore livello di sicurezza agli account, richiedendo un codice di verifica univoco oltre alla password.
3. Prestando attenzione agli attacchi di social engineering, in cui i criminali informatici utilizzando la manipolazione psicologica, possono indurre la vittima a rivelare informazioni sensibili. Mai fornire informazioni personali a nessuno a meno che non si sia assolutamente certi della sua identità.