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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.
Allarmante l’influenza crescente di Elon Musk sulla politica europea, che evidenzia il suo sostegno a leader e movimenti nazionalisti e populisti attraverso l’iniziativa “MEGA”.
“Gente d’Europa, unitevi al movimento MEGA”: con queste parole Elon Musk ha ufficialmente dato il via alla sua campagna per ridisegnare gli equilibri politici europei. “Make Europe great again”, questo il significato dell’acronimo Mega, il nuovo slogan populista lanciato dal magnate sudafricano e che, in sole ventiquattr’ore, ha superato i 60 milioni di visualizzazioni sulla sua piattaforma X.
L’acronimo richiama deliberatamente il trumpiano Maga (Make America great again), trasponendo in Europa la retorica nazionalista che ha caratterizzato la presidenza Trump. Quella che potrebbe sembrare l’ennesima provocazione dell’uomo più ricco del mondo inizia però a prendere sinistramente forma, svelando una ben studiata strategia politica.
Il magnate sudafricano, infatti, sta già trasformando il progetto Mega in una realtà concreta, a partire, innanzitutto dall’Italia di Giorgia Meloni che per Musk, ma anche per Donald Trump, è una risorsa strategica: unica leader europea in carica presente all’inaugurazione presidenziale, viene considerata un interlocutore chiave nella costruzione delle nuove tecnodestre europee.
Sfruttare l’ascesa delle nuove destre per rimodellare l’establishment politico europeo, puntando principalmente a ridurre le normative che ostacolano i suoi interessi economici.
Le sue aziende — da SpaceX a Tesla—potrebbero trarre grandi benefici da un’Europa più aperta alla deregolamentazione, in particolare nei settori delle tecnologie satellitari e delle auto elettriche.
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