In questo video di Fabbrica della Comunicazione la giornalista Beatrice Silenzi intervista Riccardo Magnani, scrittore, ricercatore e studioso di Leonardo. Argomento del giorno: cambiare tutto affinché nulla cambi.
Riccardo Magnani partendo dalla sua formazione di economista, parla della situazione italiana attuale del post elezioni. C’è una manipolazione in atto per poter affrancare una linea politica che si sta portando avanti da anni. Ma la nuova compagine, frutto delle istanze del popolo italiano ormai stanco di una solita politica, sarà davvero rispettosa della volontà dei cittadini? In realtà è un modo di cambiare tutto perché nulla cambi. Infatti i nuovi protagonisti si stanno allineando sui vecchi metodi di governo. Quello che appare sempre più chiaro è che ci siano davvero dei Poteri – più o meno “occulti” – che agiscono alle spalle della Politica. Costoro dettano l’orientamento dei leader di partito, che si rivelano sempre più semplici pedine del Sistema.
CAMBIARE TUTTO AFFINCHE’ NULLA CAMBI
Nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa c’è ancora una verità tutta italiana: “tutto cambia perché nulla cambi” è una famosissima frase pronunciata da Tancredi, nipote del principe Fabrizio Salina.
Ormai bisogna prenderne atto. Dobbiamo arrenderci all’evidenza che in Italia si possono cambiare i governi ma la politica non cambierà mai. Da tempo le discussioni parlamentari sono state ridotte a chiacchiericcio da bar. I Governi esecutivi, la legge e la Costituzione non contano più. Conta solo la geopolitica e l’alta finanza.
Chi ancora si illude di poter provare a creare le basi per un mondo altro senza “fare politica” senza essere fagocitati dal sistema è uno sprovveduto. Chi pensa di introdurre la base popolare nelle scelte politiche e di farne un campo di idee e di visioni pecca di ingenuità. È evidente che le piccole vittorie in casa propria non bastano. Le belle idee e la cosiddetta sovranità popolare non contano. Il popolo, in un governo politico ma senza “formula politica”, non conta un bel nulla, ovviamente. Cambiare rimane sempre di più un’utopia. Questo è un dato incontrovertibile e, purtroppo, “irreversibile”.