Ad oltre quarant’anni dalla strage di Ustica, in cui persero la vita 81 persone, il prof. Claudio Pizzi – ex ordinario di Logica e Filosofia della Scienza, ora saggista – spiega le sue ragioni nell’intervista realizzata da Beatrice Silenzi – Giornalista.
I fatti vengono analizzati in modo approfondito, partendo dalla tesi più accreditata, quella sostenuta dal Giudice Priore e ripresa nel film “Il muro di gomma”, del missile che avrebbe colpito il DC9 Itavia, fino ad arrivare ad altre teorie.
Che dire delle strane morti che si sono succedute negli anni?
C’è la possibilità di un movente politico?
Le risposte si trovano anche nei due libri scritti dal prof. Pizzi (“Ripensare Ustica – 2017 – e “Ustica 40 anni dopo” – 2020 edito da Lo Gisma di Firenze), nel blog e sulla pagina Facebook dedicata alla ricorrenza.
“Sulla sciagura di Ustica (27 Giugno 1980) non solo non si è ancora raggiunta una verità condivisa, ma col passare del tempo si sono sempre più confusi i diversi “piani di verità” che si contendono l’attenzione dei media: la verità processuale, la verità delle perizie tecniche, la verità filmica, la verità storica.
Questo quadro di fondo, allontanando il pubblico dall’interesse per un dibattito critico, ha favorito l’affermarsi di una suggestiva teoria che ormai domina incontrastata l’immaginario collettivo: quella per cui il DC9 ITAVIA sarebbe stato abbattuto per errore nel corso di una battaglia aerea.
L’autore del libro, un filosofo della scienza, propone un riesame radicale di tutta la materia mettendo al primo posto l’evidenza dei fatti accertati, di cui cerca di fare un uso metodologicamente corretto per controllare le varie ipotesi in campo.
Da questa ricerca esce ridimensionata la credibilità della tesi dominante, mentre riceve credito l’ipotesi che la strage di Ustica sia stata l’esito di un’operazione lucidamente progettata, inquadrabile nella situazione di gravissima tensione tra Italia e Libia che ha avuto il suo acme nei mesi centrali del 1980″.
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