IL VIAGGIO INIZIATICO DELL’EROE IERI E OGGI.

Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Valentina Ferranti.

Cos’è il viaggio dell’eroe?
Come si esplica e perché molti film – non solo Hollywoodiani – si rifanno a questo schema, già ampiamente utilizzato in tutti i poemi epici dell’antichità?

Lo spiega Valentina Ferranti, scrittrice ed antropologa, che ripercorre qui le tappe del viaggio dell’eroe il quale, intraprendendo questo percorso, iniziatico, si scoprirà, alla fine, profondamente cambiato, soprattutto interiormente. 

L’eroe – presentato a lettori e spettatori – vive in un mondo ordinario, per creare un legame di empatia con il pubblico che deve immedesimarsi in lui, ecco il motivo per cui spesso il personaggio incarna anche le nostre inquietudini e debolezze, la nostra umanità. 

La chiamata all’avventura rompe il suo equilibro in quel mondo ordinario. La sfida  solleva dubbi nell ‘eroe, incerto se accettare per paura dell’ignoto.
Qui entra in gioco il mentore, il cui ruolo, a livello simbolico, è simile al rapporto genitore e figlio. Il mentore aiuta l’eroe ad affrontare l’ignoto, dandogli consigli, suggerimenti e doni. 

Accettata la chiamata, l’eroe viene catapultato in una nuova realtà, un mondo straordinario, dove inizia la sua vera avventura ed in cui deve affrontare diverse prove, incontrando alleati e sfidando nemici, fino ad arrivare al posto più pericoloso.

Questo è il momento più critico della storia, in cui l’eroe deve confrontarsi con la sfida più pericolosa. Ovviamente il pubblico, molto coinvolto, vive intensamente le emozioni del personaggio.
Tutto è suspense. E quando tutto sembra perduto, l’eroe riesce a superare la prova per la quale riceve una ricompensa (rappresentata da un oggetto, un simbolo ma anche la conoscenza). 

Il viaggio può dunque proseguire e, sulla via del ritorno, l’eroe deve ancora lottare, superare nuove, diverse prove, come se dovesse dimostrare di aver imparato la lezione.

È in questo momento che si attua la trasformazione del personaggio. L’eroe è un uomo rinnovato. Riesce a tornare nel mondo che ha lasciato all’inizio della storia, ma lui non è più lo stesso.